Alle 21 del 1 Ottobre 2014, il prof. Antonio Guarino, moriva nella sua bella casa napoletana, dopo una vita lunga e non sempre facile.
Lasciava ricordi concreti di un lavoro immenso, durato fino al suo ultimo giorno di vita, quando, dettando un articolo per il giornale La Repubblica di Napoli, che non gli piacque, decise di tornarci il giorno dopo.
La sua biblioteca, completa come poche e curata fino alla pedanteria, era stata da poco donata, e consegnata, quasi fisicamente da lui stesso, volume per volume, estratto per estratto all’Università dove ha insegnato dal 1950, nella speranza che venisse conservata con cura e integrata per non renderla un puro cimelio. La famiglia non può perdere questa occasione per ringraziare le direttrici che si sono succedute e il personale della Biblioteca di Area Giuridica dell’Università di Napoli Federico II, per l’affettuosa solerzia che vi hanno dedicato.
La sua opera scientifica e giornalistica è imponente, oltre mille titoli. A documentazione di una vita trascorsa interamente al lavoro, ivi compresa la non lunghissima parentesi professionale, che mai amò, e la ancor più breve parentesi “politica”, che non lo amò.
Di molti dei suoi lavori si è persa la memoria documentale, di altri permangono ancora pochissime copie. Del lavoro notevole svolto per la Rai, di cui fu anche dirigente campano: come cronista, fin da prima della guerra dalla Germania, come documentarista, e come autore/conduttore di programmi aperti agli ascoltatori, una novità per l’epoca – si pensi solo al programma «L’Avvocato di tutti» o al documentario «Lettere dal passato» – di ciò nulla rimane, o almeno nulla è stato ritrovato negli archivi, ben catalogati e protetti, per altre cose.
E dunque la famiglia ha deciso di ricordarlo e di farlo ricordare e rileggere, per quel che è possibile, rendendo tutti i suoi scritti accessibili in forma elettronica, con la sola eccezione, ma non per molto, dei manuali ancora in uso in varie Università.
Il lavoro di raccolta è stato complesso e lungo; spesso i testi ritrovati erano vecchi e rovinati, altre volte erano contenuti in volumi troppo preziosi per essere danneggiati nella riproduzione.
Il dubbio che qualcosa sia stato omesso, o perduto, permane e dunque la famiglia chiede a chi ne trovi tracce di trasmettercele e anche di segnalarci errori, cattive riproduzioni e quant’altro possa richiedere ulteriori interventi di miglioramento.
Il sito è aperto e tale resterà.
La famiglia ringrazia qui gli editori e gli amici che hanno consentito di portare a termine questa raccolta, e non dimentica chi, con cura e affetto caparbi, la ha curata e realizzata, non solo dal punto di vista tecnico.
Napoli, 1.10.2016
La Famiglia
Prefazione del Prof. Francesco Paolo Casavola